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LA PRIMA CAPPELLA S.U.G. IN ITALIA

Storia sconosciuta e quasi dimenticata della costruzione del primo edificio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni dedicato al culto in Italia.

12 aviatori davanti alla
cappella

Dodici aviatori SUG si riuniscono davanti alla piccola cappella da loro appena costruita. (Riconoscibili, da sinistra a destra) Cap. Earl; Cap. Terry; Luogotenenti Wing, Harmon, Knutson, Gardiner e Jacobsen ; Marvel F. Andersen e Andrew L. Bergman.

Italy Map La narrazione degli eventi svoltisi sul suolo italiano, durante la seconda guerra mondiale, riempiono le pagine dei libri di storia Dopo sessant'anni dalla cessazione delle operazioni belliche in Italia, tanti episodi, grandi e piccoli, fanno ancora parte dei ricordi delle generazioni della "Grande Guerra" e dei loro discendenti. Ricordi drammatici di morte e sofferenze, come pure ricordi più confortanti di ritrovata speranza, determinazione e rinascita.

Tra questi ultimi è degno di nota un piccolo episodio, accaduto in Sardegna, nel 1944, riguardante un'altrettanto piccolo edificio di mattoni e tegole che divenne, di fatto, la prima cappella della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia.

Seppure di grande importanza nel contesto storico della Chiesa, l'esistenza di questa piccola "chiesetta" e la storia dei suoi costruttori è passata inosservata per tanti anni, rischiando di essere dimenticata per sempre.

La liberazione dell'Italia

Prima di giungere alla descrizione dell'episodio in questione, è necessario considerare, seppur brevemente, alcuni importanti fatti che lo precedettero:

Il 10 luglio 1943 sbarcano in Sicilia la VII armata statunitense, comandata dal Gen. George S. Patton e l'VIII armata britannica, comandata dal Gen. Bernard L. Montgomery.

Il 3 settembre 1943 le truppe britanniche avanzano in Calabria mentre viene firmato a Cassibile, in provincia di Siracusa, l'armistizio tra l'Italia e gli anglo-americani. La notizia della firma dell'armistizio viene comunicata ufficialmente dalla radio italiana alle 19.45 dell' 8 settembre.

La mattina del 9 settembre gli anglo-americani sbarcano a Salerno, mentre i tedeschi mettono in opera il piano di occupazione militare dell'Italia, da tempo predisposto. Da questo giorno in poi le truppe alleate, affiancate dalle forze italiane anti-fasciste, sono a tutti gli effetti impegnate a liberare l'Italia dal controllo militare dei tedeschi.

Il 1º ottobre 1943 gli alleati entrano a Napoli.

L'11 ottobre, a nome del legittimo governo italiano, il maresciallo Pietro Badoglio preannuncia lo stato di guerra con la Germania nazista, effettivo dal 13 ottobre.

Lo sbarco in Sicilia, come quello a Salerno, nonchè l'avanzata fino a Napoli ricevono tutte l'appoggio delle aviazioni anglo-americane. Tra i vari stormi , si rendono protagonisti il 320º, 319º e 17º gruppo bombardieri della Forza Aerea Statunitense (USAAF).

Questi gruppi, composti da bombardieri Martin B-26 "Marauder", precedentemente di stanza in Tunisia, si trasferiscono nel Novembre del 1943 in campi d'aviazione ( detti anche "campi di manovra" ) situati nella provincia di Cagliari. Il 17º gruppo viene collocato al campo di Trunconi ( presso Villacidro), mentre il 319º e 320º si stanziano a Decimomannu ( presso Villasor).

"Decimo"

Il campo di Decimomannu è costituito da una tendopoli sparsa tra cactus ed alberi d'ulivo nonchè da una immensa spianata di terra battuta che permette a sei bombardieri B-26 di decollare e atterrare comodamente in formazione parallela. Questa caratteristica guadagnò alla base l'appellativo di "Col. Randy's Flying Circus"

Alcuni Santi degli Ultimi Giorni, facenti parte del personale militare di questi campi di manovra, cercano di riunirsi per trovare conforto nell'esercizio della comune fede. Ritrovarsi però non è così facile, considerando la logistica delle operazioni di guerra che sono ancora in corso.

Verso gli inizi del 1944 (probabilmente dopo lo sbarco anglo-americano ad Anzio e Nettuno, sulle coste laziali, avvenuto il 22 gennaio), alcuni aviatori SUG di stanza a "Decimo" e a "Trunconi" cominciano a tenere regolari incontri e progettano di costruire, con l'aiuto di alcuni muratori locali, la loro piccola casa di riunione.

Lettere spedite in patria

Un articolo apparso su "Church News" del 20 maggio 1944, riporta i seguenti brani, tratti dalle lettere del Luogotenente Marvel F. Andersen, indirizzate all'ufficio addetto alla corrispondenza con i militari SUG, con sede a Salt Lake City.

Sardegna
12 febbraio 1944

Abbiamo tenuto riunioni per alcune domeniche, e per quanto non siano state molto frequentate, ce la siamo cavata abbastanza bene. Domenica scorsa mi sono preso l'incarico ed abbiamo condiviso il sacramento, dopodicchè noi tre ci siamo intrattenuti un pò a parlare. Eravamo gli unici presenti, oltre al cappellano protestante del gruppo che era venuto a farci visita. Abbiamo cantato un inno [al principio della riunione] ed anche cantato un inno alla conclusione. Ho benedetto l'acqua ed offerto la preghiera di chiusura, oltre che a fare un un discorso di circa venti minuti. D' ora in avanti probabilmente avremo più partecipanti, almeno spero. Stiamo studiando il libro "Gesù il Cristo". Mi sembra una cosa buona poterci ritrovare e tenere una buona riunione.

* * *

Sardegna
14 febbraio 1944

Alla riunione di ieri sera, abbiamo pensato di contribuire tutti qualche dollaro, e costruire una cappella di mattoni in cui riunirci. In settimana valuteremo i costi e poi vedremo di edificarla nella settimana successiva. Se la realizziamo, sarà probabilmente la prima cappella SUG costruita in Sardegna, il che non sarebbe male per le sei persone presenti alla riunione di ieri sera, non credi ? Stiamo pensando, appena la costruiamo, di metterci alcune figure, abbastanza grandi, della Prima Presidenza, di Joseph e Hyrum Smith e di procurarci un paio di innari delle canzoni di Deseret , così possiamo usarli. Perciò, se hai la possibilità di trovare alcune di queste cose, e se non ti reca troppo disturbo, gradirei che me li mandassi. Ne avremmo bisogno per decorare il nostro locale. Inoltre, il Capitano Earl ha un organo portatile, che si porta appresso. Pensiamo di farne buon uso nella nostra casa di riunione. Contiamo di avere da 25 a 50 persone che possono venire ad unirsi a noi e, possibilmente, fare molte cose buone.

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Sardegna
28 febbraio 1944

Ieri sera abbiamo tenuto un'altra riunione alla quale hanno partecipato un paio di persone nuove. Adesso siamo in otto. Sembra che ogni settimana si aggiungono al nostro gruppo una o due persone. Cominceremo a costruire la cappella questa settimana. Forse la completeremo entro domenica prossima. Spero proprio di si. In questo modo potremo avere ancora piú gente e godere della buona compagnia. Scatteró alcune foto e te le invieró appena la cappella é finita.

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Sardegna
10 marzo 1944

La nostra cappella è quasi completa, per quanto non sarà pronta per questa domenica. Non saremo in grado di usarla fino alla settimana prossima . Certo che adesso avremo un bel posto dove riunirci. Alla riunione della scorsa settimana sono intervenute dodici persone. Non c'è male, vero? Ogni settimana che passa sembra che ci porti più gente. Ieri era il mio giorno libero, così ho scattato alcune fotografie del nuovo edificio. Te le manderò appena sono pronte. La nostra cappella ha un tetto di tegole che le dà un bell'aspetto. E' piuttosto piccola, ma riesce a contenere circa 30 persone. Domani andrò in città a farmi fare alcune finerstre e delle ante nelle quali farò montare i vetri.

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Sardegna
27 marzo 1944

Ieri abbiamo aperto la nostra nuova cappella dove abbiamo trascorso una bella serata. Avevamo l'organo che ci è stato di molto aiuto. La settimana prossima cercheremo di far venire dall'Italia il cappellano (Eldin Ricks) affinchè possa riunirsi con noi. Speriamo di farcela.

Oratore e congregazione

Il luogotenente Alfred K. Knutson parla alla congregazione di Decimo.

La diffusione delle "Buone Nuove"

La notizia della costruzione di questa cappella venne diffusa dall'Agenzia di Stampa Acme, che la definì "la prima del genere in Sardegna e probabilmente l'unico centro di raduno Mormone nel teatro d'operazioni".

Oltre all'articolo apparso su "Church News", il numero di giugno 1944 della rivista mensile "The Instuctor", dedicò la quarta di copertina ad una fotografia della cappella, seguita da un breve articolo.

Una fotografia ed ulteriori dettagli sulla costruzione della cappella vengono forniti dal Capitano Ken Earl (lo stesso che suonava l'organo portatile) nei suoi libri "The Thunderbird goes to War" e "For the Good Times".

Nel secondo libro ( ancora inedito), al capitolo intitolato "La nostra cappella di Decimo" il Capitano Earl scrive:

" Ogni settimana ad ognuno di noi venivano date razioni di sigarette, razioni di birra e, se disponibili, dolciumi ed altre ghiottonerie. Di solito davamo ad amici gli articoli contro-Parola di Saggezza, ma nel gennaio 1944, avemmo la brillante idea di usarli per costruire una cappella SUG giù a Decimo, dove si trovavano il 319º e 320º. Dopo aver ottenuto il permesso di utilizzare una zona specifica, abbiamo dato le nostre razioni di sigarette e birra in cambio di mano d'opera, mattoni , cemento ed un tetto di tegole. Quando l'edificio, che misurava circa 11 piedi x 20 [circa m. 3,5 x 6] fu completato nell'aprile 1944, invitai il Cappellano SUG Eldin Ricks a venire da Napoli a bordo di uno dei nostri B-26, a dedicare la cappella. Quando venne per la dedicazione, ottenemmo una grossa partecipazione di militari SUG, provenienti dai tre gruppi. Da allora [la cappella] venne usata per le nostre riunioni fino a quando ci trasferimmo in Corsica."
I testimoni

Alcuni altri dettagli sulla costruzione della cappella sono venuti alla luce in un'intervista del 24 marzo 2005 con l'ex sergente maggiore Wiford A. Coon:

"Trovammo un deposito all'aperto, pieno di mattoni. Questi venivano spediti di solito in italia continentale, ma durante la guerra era diventato pericoloso effettuare queste spedizioni poiché le navi da carico venivano affondate. Così la fabbrica si ritrovava una grossa quantitá di questi mattoni. Ci rendemmo conto che avremmo potuto acquistarli a basso prezzo, usando sigarette come valuta. Avevamo una spettanza settimanale di sigarette che barattammo per mattoni e mano d'opera. Cosí ci costruirono una cappela per una stecca di sigarette. Laggiú ci costruirono anche una bella sala mensa, dove di sera si tenevano degli spettacoli [film].
Quando la costruimmo (la cappella) il legname era molto scarso, cosí trovammo un palo telefonico che era della stessa lunghezza dell'edificio. Trovammo una falegnameria che ce lo taglió. Tagliarono quel palo a metá e lo usarono come supporto principale del tetto. Con il resto del palo ci fecero le travettine. Quindi usarono delle canne di bambú per la soffittatura coprendo il tutto con tegole e ricavandone un bell'edificio".
Alcune altri ricordi della cappella di Decimo sono conservati fra le pagine dei diari del Serg. Magg. Alfred K. Knutson, che a quel tempo aveva 26 anni ed era un recente convertito alla Chiesa.

La data del 2 Aprile 1944 ha particolare rilievo tra queste pagine, in quanto fu il giorno in cui il Cappellano Eldin Ricks dedicò ufficialmente la cappella ed investì lo stesso Knutson dell'incarico di capo gruppo della zona.

In una lettera datata 4 aprile 1944, ed indirizzata ai circa 650 militari SUG di stanza in Italia e nord Africa, il cappellano Ricks scrisse, in parte:

"Alcuni giorni fa ci sono giunte inaspettatamente delle buone notizie dalla Sardegna sotto forma di un invito a dedicare una cappella che un piccolo gruppo di uomini S.U.G. ha appeno finito di costruire sull'isola. Si tratta di una piccola ed attraente struttura rifinita a stucco, fornita di un tetto tegolato, pavimento in cemento, una capacitá di circa 25 posti a sedere, stufa a benzina ed illuminazione elettrica. Negli Stati Uniti sarebbe forse d'ordinaria amministrazione vederla nelle nostre città dell'ovest. L'hanno completata con i contributi del gruppo e mettendo insieme le razioni di sigarette che, da quanto mi dicono, sembrano avere un potere d'acquisto considerevole. Questi uomini vanno congratulati per la loro ingegnositá e fede oltre che per aver costruito ció che probabimente é la prima cappella S.U.G., di struttura permanente, in Italia. La mia gratitudine vá al capitano Ken Earl che si é incaricato di tutti i preparativi per il mio viaggio sia in automobile che in aereo e mi ha fatto trascorrere due belle giornate sull'isola".
La piccola cappella, situata al margine della piana di decollo, oltre che a rappresentare un edificio distintivo della base militare, diventò un punto di riferimento sia per gli appartenenti alla Chiesa che per i simpatizzanti.

La cappella di Decimo

Decimomannu, 9 aprile, 1944: La prima cappella SUG eretta in Italia.

Il 24 luglio 1944 la congregazione di Decimo, insieme a numerosi altri militari SUG sparsi nella zona mediterranea, si recò a Foggia per partecipare alla prima, storica, conferenza di area tenutasi sul territorio italiano.

L'esodo

A seguito della continua avanzata delle truppe alleate, il 23 settembre 1944 le aviazioni anglo-americane lasciarono le basi sarde per stabilirsi ad Alto, Poretta ed altri campi d'aviazione a sud di Bastia, sulla costa nord-orientale della Corsica.

Dopo soli cinque mesi dalla sua inaugurazione, la piccola chiesetta fu abbandonata all'inclemenza del tempo e delle circostanze. Tutt'oggi non si sà quale sia stata la sua sorte.

Decimomannu è attualmente sede di una delle più importanti basi NATO del Mediterraneo. La strada a quattro corsie che dà accesso all'ingresso della base è situata lì dove sorgeva la prima cappella SUG in Italia.

Salvatore Velluto



Note in calce

  • Non esiste documentazione storica sulla costruzione e/o dedicazione di edifici di culto SUG durante i primi anni della Chiesa in Italia (1850 - 1900)
  • Il 20 agosto 1977 fu tenuta a Pisa una cerimonia del primo colpo di piccone per quella che veniva considerata la prima cappella SUG in Italia. La cappella di Pisa fu dedicata ufficialmente il 22 giugno 1980.
  • DECIMO: The DocumentaryPROSSIMAMENTE:


  • La storia della scoperta della cappella di Decimo
  • Il progetto di ricostruzione della sua esatta replica.
  • Altre immagini appariranno nella sezione Archivio Fotografico.
  • "DECIMO" La realizzazione del documentario.






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