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PRELUDIO ALLA RINASCITA DELLA CHIESA IN ITALIA
Seconda parte: I Santi degli Ultimi Giorni in Italia durante la seconda guerra mondiale
La storia dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia, durante la
Seconda Guerra Mondiale è strettamente connessa a quanto accadde non solo sul territorio
nazionale ma in tutti i Paesi coinvolti nel conflitto. Visti in retrospettiva, eventi
apparentemente estranei o distaccati, acquistano valore e significato poichè stabiliscono
le premesse per lo sviluppo della Chiesa nell'Europa del dopoguerra e per la rinascita della
Chiesa in Italia.
La seconda guerra mondiale ebbe inizio il 1º settembre 1939,
quando la Germania nazista invase la Polonia. La Gran Bretagna e la Francia dichiararono
guerra alla Germania due giorni dopo.
Alla Conferenza Generale del 6 ottobre 1939, la Prima Presidenza della Chiesa emanò un
proclama sulla pace nel mondo.
Il 10 giugno 1940 l'Italia entrò ufficialmente nel conflitto dichiarando guerra alla Gran
Bretagna e alla Francia.
Il 16 settembre 1940, fu nuovamente istituita la leva obbligatoria negli Stati Uniti.
Il 1º maggio 1941 l'anziano Hugh B. Brown, ex Presidente della Missione britannica ed ex
ufficiale dell'esercito canadese, ricevette l'incarico di Coordinatore dei militari SUG,
una nuova chiamata creata per offrire sostegno spirituale ai membri della Chiesa nelle
forze armate. Per più di un anno l'anziano Brown si recò in visita a diverse istallazioni
militari e conferì con autorità civili, militari e religiose.
Nel 1941, debuttò nelle sale cinematografiche italiane il film La grande missione
(titolo originale: Brigham Young) un kolossal del genere western , prodotto dalla 20th
Century Fox, che vide tra i suoi interpreti due grandi stelle dello schermo: Tyrone Power
e Linda Darnell, insieme a due stelle nascenti: Vincent Price (nel ruolo di Joseph Smith)
e Dean Jagger (nel ruolo di Brigham Young). Il film, che ripercorre l'esodo dei Santi
degli Ultimi Giorni da Nauvoo alla Valle del Lago Salato, si distinse per essere stato il
primo ad essere prodotto con la collaborazione delle autorità generali della Chiesa.
Grazie alla colonna sonora di Alfred Newman (che risultò vincitore di nove Oscar nel corso
della sua carriera di compositore) il pubblico italiano ascoltò per la prima volta le note
dei classici inni Santi venite e Lo Spirito arde. Questa fu anche la prima volta che
il pubblico italiano assistette ad una rappresentazione della storia dei Mormoni priva
degli stereotipi antagonistici che avevano caratterizzato la letteratura e il giornalismo
nazionali degli anni precedenti. E' anche significativo il fatto che il 9 aprile del 1939
fosse entrato in vigore in Italia il monopolio statale sull'acquisto di film stranieri che
venne affidato all'E.N.I.C. (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche). Questo ente (come
la Direzione Generale per il Cinema, che lo aveva preceduto) precluse la distribuzione in
Italia di diversi film stranieri che venivano considerati contrari alla causa del
fascismo, oltre che a imporre costosi dazi su quei film che passavano il controllo e
venivano ammessi nelle sale italiane. Nel caso de La grande missione, gli evidenti
paralleli tra la storia delle persecuzioni e l' esodo dei mormoni nel XIX secolo e le
persecuzioni e la deportazione degli ebrei in atto in quegli anni, sfuggirono agli organi
di censura fascisti, nonostante lo stesso produttore del film, Darryl F. Zanuck e diversi
critici cinematografici ne avessero fatta chiara menzione sulla stampa statunitense. La
grande missione non fu un grosso successo di cassetta in Italia (in America aveva chiuso
quasi alla pari con un incasso di 2.700.000 dollari) però lasciò un ricordo tale nel
pubblico italiano da motivare la casa editrice Lancio a ripresentare il film in formato
cineromanzo ( n.4 della serie Cine Selezione mondiale) nel febbraio del1958.
Il 7 dicembre 1941, aerei giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl
Harbor, nelle isole Hawaii. Il giorno dopo gli Stati Uniti d'America dichiararono guerra
al Giappone. Come risposta, la Germania e l'Italia dichiararono guerra agli Stati Uniti
l'11 dicembre 1941. Lo stesso giorno gli Stati Uniti estesero la dichiarazione di guerra
alle dittature europee.
In un messaggio speciale del 6 aprile 1942 la Prima Presidenza della Chiesa dichiarò:
Le autorità ecclesiastiche incoraggiarono inoltre tutti i militari SUG a considerare se
stessi come ministri di vita e non di morte e di combattere per difendere la propria
libertà anzichè per distruggere i propri nemici.
Nell'ottobre del 1942, a seguito dell'opera dell'anziano Hugh B. Brown e sotto la
direzione dell'apostolo Harold B. Lee, venne creato l' LDS Servicemenís Commitee (Comitato
dei Militari SUG). Oltre ad emanare importanti linee di condotta, questo nuovo comitato
collaborò con le autorità governative per stabilire una presenza di cappellani militari
SUG ed aumentarne il numero all'interno delle forze armate statunitensi.
Il riconoscimento e la chiamata dei cappellani militari SUG inizialmente furono resi
difficili dal regolamento militare che richiedeva ai candidati almeno tre anni di servizio
pastorale. Successivamente il regolamento fu emendato permettendo l'ammissione alla carica
di cappellano, agli ufficiali SUG che avevano svolto almeno due anni di servizio
missionario ed erano stati impiegati come insegnanti di ruolo nel programma di Seminario.
I cappellani militari SUG prestarono opera in tutte le principali zone di guerra ed erano
autorizzati a svolgere tutte le funzioni dei normali cappellani protestanti. Le mansioni
di cappellano includevano il sostegno spirituale delle truppe, a prescindere
dall'affiliazione religiosa; visite agli ammalati ed ai feriti; la conduzione di funzioni
religiose e funerali, celebrazione di matrimoni, corrispondenza con i familiari dei
degenti e dei caduti, oltre al supporto morale offerto alle truppe sui campi di
battaglia: dalle retrovie alla prima linea. Quando possibile, questi cappellani prestavano
servizio esclusivo a militari correligionari, anche se, per la maggior parte, quest'opera
veniva prestata in aggiunta al lavoro ordinario e al di fuori degli orari di servizio. I
cappellani SUG avevano inoltre la responsabilità di facilitare le comunicazioni fra gli
organi centrali della Chiesa ed i SUG in uniforme. Grazie a questo servizio i militari
poterono ricevere messaggi dalle autorità ecclesiastiche e diverse pubblicazioni
appositamente approntate per loro.
Nel maggio del 1943, il Comitato dei militari SUG pubblicò un'edizione tascabile de Il Libro
di Mormon (in lingua inglese); un libriccino intitolato Principles of the Gospel
(Principi del vangelo) ed un elenco tascabile degli indirizzi della chiesa in tutto il
mondo. A partire dal maggio 1944, ad ogni militare in servizio che ne fece richiesta venne
inviata la rivista mensile Improvement Era nonchè un'edizione militare del settimanale
The Church News (Notizie della Chiesa).
Per incoraggiare le attività ecclesiastiche fra i membri in uniforme dislocati anche sui
fronti più remoti e per alleviare il lavoro dei cappellani militari SUG, le Autorità
Generali autorizzarono la chiamata di numerosi Capi Gruppo. Questi erano detentori del
sacerdozio di Melchisedec, in genere ex-missionari, che s'incaricarono di organizzare
riunioni, amministrare il sacramento e, in alcune circostanze, battezzare i convertiti.
Il 10 Luglio 1943 la VII armata statunitense e l'VIII armata britannica sbarcarono in
Sicilia. L'8 settembre 1943 venne ufficializzato l'armistizio tra l'Italia, la Gran
Bretagna e gli Stati Uniti. Il giorno dopo le truppe anglo-americane sbarcarono a Salerno
e continuarono l'avanzata verso il settentrione d'Italia, entrando in Napoli il 1º ottobre
1943 e in Roma il 4 giugno 1944.
Lo sbarco degli alleati ad Anzio e Nettuno (Roma), avvenuto il 22 gennaio 1944, si risolse
in un ingente numero di perdite su entrambe i fronti. Tra le 7.862 tombe di militari
americani del Cimitero e Sacrario di Nettuno 15 appartengono a Santi degli Ultimi Giorni
e vennero dedicate dal cappellano SUG Eldin Ricks.
Come nelle altre zone di guerra, anche in Italia i cappellani SUG ed i Capi Gruppo
s'impegnarono a radunare i militari loro correligionari. Queste adunanze erano in ogni
caso aperte a tutti i militari, alcuni dei quali si unirono alla chiesa durante la
permanenza in Italia. Per pubblicizzare le riunioni domenicali, oltre al classico "passa
parola", vennero usati cartelli situati in zone di traffico, bollettini ciclostilati e
persino una jeep, sul parabrezza della quale erano stati dipinti l'angelo Moroni, un
alveare e la scritta Deseret. Alla guida della "Deseret Jeep" c'era Claude Burtenshaw,
un assistente cappellano che nel corso di 11 mesi, nel 1944, si distinse per aver scritto
e distribuito un bollettino a più di 2000 Santi degli Ultimi Giorni, uomini e donne,
sparsi per l'Italia. Da uno di questi bollettini, datato 4 Luglio 1944, si legge:
Tra le località italiane in cui i militari SUG si riunirono regolarmente, durante gli anni
1944-45, ci furono: Manduria (TA), Bari, Foggia, Napoli (presso la scuola "Vittorio
Emanuele" sede della Croce Rossa), Statigliano (CE), Anzio (RM), Roma, Livorno, Pisa,
Montecatini (PT), Firenze, Bologna, e Decimomannu (CA). In quest'ultima località, il 2
aprile 1944, il cappellano Eldin Ricks dedicò il primo edificio della Chiesa costruito nel
Bacino del Mediterraneo. Nella stessa occasione il sergente maggiore Alfred K. Knutson di
Driggs, Idaho, venne chiamato come Capo Gruppo locale. (Vedi La Prima cappella SUG in
Italia, Liahona, aprile 2005,pagg.11-14)
Lo stesso capitano Eldin Ricks, insieme a quattro altri connazionali si recò, il 27 agosto
1945 in udienza privata dal papa Pio XII al quale venne regalata una copia militare del
Libro di Mormon (Vedi Un piccolo grande dono, Liahona, dicembre 2005,pagg 10-14).
Un'altro cappellano militare SUG, Royden C. Braithwaite, ottenne udienza privata con Papa
Pio XII il 16 gennaio 1946.
Il 6 giugno 1944 le truppe alleate sbarcarono in Normandia cominciando la liberazione
della Francia e l'avanzata verso la Germania.
Lunedì, 24 luglio 1944, si tenne a Foggia una conferenza di militari SUG americani alla
quale parteciparono circa 150 persone, provenienti da ogni parte d'Italia, con ogni
sistema di trasporto: dall'autostop al bombardiere. La data di questo primo storico
raduno, venne fatta coincidere con il Pioneer Day (ovvero La giornata dei pionieri, in
cui viene celebrato l'arrivo dei primi SUG nella valle del Lago Salato, avvenuto il 24
luglio 1847). Il programma della conferenza incluse una sessione mattutina durante la
quale i partecipanti si presentarono fra di loro ed ascoltarono discorsi sul tema "Lo
spirito del 1847 come incentivo di vita nel 1944". Questa sessione fu seguita dal pranzo
(gelato incluso) ed un'escursione alla spiaggia. Nel tardo pomeriggio venne tenuta una
riunione di coordinamento dei capi gruppo seguita da una riunione di testimonianza, che
durò fino a tarda sera. Diversi partecipanti, consci delle pericolose operazioni di
guerra in cui sarebbero stati coinvolti nei giorni successivi, colsero l'occasione per
alzarsi a parlare due o tre volte. Tra questi c'erano membri dell'aviazione che sarebbero
stati impegnati nei bombardamenti delle raffinerie di Ploesti in Romania. La parziale
distruzione di queste raffinerie, che rappresentavano la principale sorgente di
combustibile delle truppe tedesche, costò la vita di quasi la metà degli equipaggi alleati
che presero parte alle incursioni aeree. In questo drammatico e precario contesto, la
conferenza di Foggia rappresentò per i suoi partecipanti una rara e forse ultima occasione
di condividere i propri sentimenti di fede ed espressioni di speranza.
Sempre a Foggia, sabato 2 e domenica 3 dicembre 1944, venne tenuta un'altra simile
conferenza che fu coordinata da quattro cappellani SUG: Vernon A. Cooley, Timothy Irons,
R.C. Gibbons ed Eldin Ricks. I 131 membri partecipanti (tra cui 5 donne) provennero da
diverse parti díItalia, dalla Corsica e dalla Francia. Il sabato sera fu tenuta una serata
danzante a cui parteciparono diversi ospiti. Le tre sessioni domenicali (alle 10, 14 e
19) verterono sul tema annuale dell'Associazione di Mutuo Miglioramento: "Confida nel
Signore con tutto il cuore".
Per quanto le attività religiose dei militari SUG fossero prevalentemente circoscritte
all'interno dei ranghi, ci furono alcuni tentativi di fare opera di proselitismo tra la
popolazione locale. Nell'inverno del 1944, Lamro Hoopes (proveniente da Thatcher,
Arizona) un infermiere dell'esercito americano, si trovò nei pressi di Firenze dove
fraternizzò con alcuni abitanti del luogo. La scarsa padronanza della lingua e la mancanza
di opuscoli e del Libro di Mormon in italiano frustrarono gli sforzi missionari del
giovane infermiere che trovò conforto nella preghiera e nella speranza di poter aiutare in
qualche modo a portare il messaggio evangelico agli italiani. Nel 1965, John, il figlio
maggiore di Lamro Hoopes, prestò servizio missionario in Svizzera ed in Italia.
Successivamente, Fred Hoopes, fratello minore di John, venne anch'egli chiamato a servire
in Italia, dove ebbe la possibilità (insieme al suo collega, Gerald Frustaci) di
battezzare Rosa e Mario Vaira. Quest'ultimo divenne il primo Presidente di Palo in Italia,
(Palo di Milano,1981-1987) il primo italiano a presiedere sul Tempio Svizzero di Berna
(1993-1996) e presidente della Missione italiana di Catania (1989-1992). Nel 1989, tra le
sorelle missionarie che prestarono opera sotto la presidenza di Mario Vaira ci fu Aliesa
Jensen Nelson, pronipote di Lamro Hoopes e nipote di John e Fred Hoopes.
A Natale del 1944, fu organizzato un programma interreligioso per i militari tedeschi,
prigionieri di guerra, detenuti a Pisa. Alcuni numeri musicali vennero presentati dal
tenore Hans Karl. Hans Karl e Hans Max Boettcher erano gli unici due membri della Chiesa
presenti tra i numerosissimi prigionieri tedeschi. Sotto la tutela del cappellano SUG,
Royden C. Braithwaite, entrambi parteciparono a diverse riunioni sacramentali, tenute
insieme ai correligionari statunitensi, nella città di Pisa.
Durante il corso della Seconda guerra mondiale circa 425.000 prigionieri di guerra vennero
mandati in diverse zone degli Stati Uniti d'America. Tra questi prigionieri figuravano
circa 51.000 Italiani, 5000 dei quali (a partire dalla primavera del 1943) furono
collocati nell'Utah, presso l'Army Service Depot di Ogden (Deposito di servizio
dell'esercito) ed in prossimità della cittadina di Tooele. A seguito della firma
dell'armistizio, avvenuta l'8 settembre 1943, agli italiani non più classificati come
prigionieri di guerra venne data la possibilità di lavorare nelle cosiddette Italian
Sevice Units (Unità italiane di servizio). Gli aderenti a queste unità di servizio
vennero stipendiati, ricevettero una maggiore libertà di movimento e la poossibilità
d'interagire con l popolazione civile delle zone circostanti. Nell'Utah, come in diverse
altre parti d'America, gruppi parrocchiali cattolici e diverse famiglie di buona volontà
(famiglie SUG incluse) diedero supporto ed ospitalità agli ex prigionieri. La parrocchia
di St.Joseph (S. Giuseppe) di Ogden, organizzò periodiche serate danzanti, scampagnate ed
altre attività. Gli stessi ex-prigionieri si fecero promotori di gruppi musicali e
sportivi. A queste attività si aggiunsero, durante i fine settimana, inviti a mangiare
presso le famiglie del posto. Gli ex prigionieri italiani furono rimpatriati nel gennaio
del 1946. Alcuni di loro, inclusi quelli che avevano risieduto nell'Utah, tornarono
successivamente negli Stati Uniti, per trovare lavoro o per formare famiglia con quelle
persone che avevano conosciuto durante il periodo di detenzione.
Il 22 luglio 1945 una grande conferenza delle truppe SUG nel teatro europeo, venne tenuta
a Parigi e fu presieduta da Hugh B. Brown.
Il 2 settembre 1945, nella baia di Tokio (sulla nave da guerra Missouri) furono tenute
le cerimonie di resa che conclusero ufficialmente la seconda guerra mondiale. (la Germania
si era arresa l'8 maggio; il Giappone il 14 agosto)
di Salvatore Velluto
"Ognuna delle parti crede di combattere per la casa, la nazione e la libertà. In ognuna
delle parti in conflitto, i nostri fratelli pregano lo stesso Dio, per ottenere la
vittoria. Entrambe le parti non possono avere completa ragione e forse nessuna è priva di
torti. Dio porterò a compimento e soddisferà, quando riterrà opportuno e nella Sua sovrana
maniera, l'opera di giustizia e i diritti del conflitto, ma non considererà responsabili
della guerra gli innocenti da essa strumentalizzati, i nostri fratelli sotto le armi."
"Malgrado la Guerra, il nostro lavoro missionario va avanti. Quattro uomini, in questo
teatro di guerra, hanno accettato il Vangelo e sono entrati dalle porte. A questi uomini
diamo una stretta di mano di benvenuto, accettandoli come fratelli nel Vangelo."
© 2006, Bella Sion, Inc. Per informazioni scrivere a: BELLA SION/ Webmaster BELLA SION non é affiliata alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni o a relative entità legali. | |
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