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Di David R. Crockett Traduzione di Maria Arcidiacono Parte II: 1903 - 1965 1903 - 1930: Visite in Italia Nella conferenza generale del 1903, Sylvester Q. Cannon riferì che aveva visitato recentemente l'Italia insieme al presidente dei Dodici Francis M. Lyman. Disse che in Italia le persone sono "gentili, intelligenti, ospitali e amichevoli sotto tutti gli aspetti, io credo che molti di essi accetteranno il Vangelo, in futuro. Attualmente in quel campo non ci sono missionari". Nel 1905 Hugh Cannon, che era appena tornato dall' Europa, espresse il suo ottimismo affermando che i missionari sarebbero stati mandati nuovamente, di lì a poco in Italia. Ma la missione restó chiusa. Quei pochi membri che restavano in Italia avevano poco o nessun contatto con i dirigenti della Chiesa. Durante la prima parte del secolo alcuni dirigenti visitarono l'Italia, ma pare che non siano venuti in contatto con membri della chiesa locali. Nel 1906 l'anziano Heber J. Grant, che piú tardi divenne Presidente della Chiesa, visitó l'Italia per un mese. Egli disse " Ho veramente gradito la mia visita e ho visto tante cose che mi rendono veramente grato del vangelo di Gesú Cristo". Andrew Jenson, assistente del dipartimento storico della Chiesa visitó Roma durante il suo giro in Europa nel 1912. Negli anni della I guerra mondiale vi soggiornarono, per qualche tempo, membri della chiesa che stavano svolgendo il servizio militare. Nel 1926 l'anziano Melvin J. Ballard espresse la speranza che un giorno il vangelo venisse riportato in Italia. "Non sento che noi siamo giustificati dall'opportunitá che abbiamo dato alla Spagna o all'Italia o alla Francia o alla Cina o alle altre nazioni di ascoltare il Vangelo; cosi aspetto impaziente il tempo , in un futuro prossimo, quando quelle nazioni riceveranno l'opportunitá. Non la maggior parte delle persone entrerá a far parte del gregge, ma io credo che c'é un po' del sangue d'Israele in Spagna e in Italia e che le persone hanno il diritto di udire il vangelo prima che venga il giorno del giudizio. Vi porto testimonianza che il Signore sta giá cominciando l'opera per la redenzione della casa d'Israele". (Conferenza Generale, ottobre 1926).Nel 1927 e 1930 la Chiesa fece rilegare le rimanenti ottocento copie in italiano del Libro di Mormon che erano state stampate originariamente nel 1852. (Michael W. Homer; BYU Studies Vol. 31, No. 2, pg.86.). Conversione di Vincenzo Di Francesca La conversione di Vincenzo di Francesca fu un episodio di notevole importanza. La storia della sua conversione fu, in seguito , il soggetto di un film della chiesa del 1988 "Il Libro di Mormon: un bene prezioso". Verso il 1910, a New York egli trovó un libro su un mucchio di spazzatura. Era una copia del Libro di Mormon. Lo portó a casa e cominció a leggerlo. Piú tardi scrisse: "Mi sentivo come se stessi ricevendo fresca rivelazione e tanta, tanta luce e conoscenza, ero anche incantato a pensare al modo in cui avevo ottenuto questo libro...il giorno dopo chiusi a chiave la porta della mia stanza e mi inginocchiai con il libro in mano. Dapprima rilessi il decimo capitolo di Moroni, e poi pregai per sapere se il libro era di Dio. Mentre mi trovavo in quella posizione, aspettando una risposta positiva, sentii dapprima il mio corpo diventare freddo e il mio cuore palpitare come se volesse parlare, e poi una felicitá come se avessi trovato qualcosa di straordinariamente prezioso. Ció lasció nella mia memoria dolce consolazione e gioia suprema che la lingua umana non trova parole per descrivere. (Hartman and Connie Rector, "No More Strangers," Vol. 1 p. 85)Vincenzo Di Francesca, un Ministro protestante, ottenne una forte testimonianza di questo libro di scritture e ne insegnó i principi alla sua congregazione. I suoi dirigenti ecclesiastici insistettero che egli bruciasse il libro. Lui rifiutó ed essi lo spogliarono della sua posizione di pastore della Chiesa. Nel 1914 fu chiamato in patria, in Italia, per prestare servizio militare nell'esercito. Molti anni piú tardi, nel maggio 1930, notó la parola "mormone" in un dizionario e presto scoprì la fonte del prezioso libro. Scrisse all'universitá di Provo e la sua lettera fu passata al presidente Heber J. Grant. Questi mandó a Vincenzo una copia del Libro di Mormon in italiano e scrisse anche a John A. Widtsoe, presidente della Missione europea. Il 5 giugno 1932 l'anziano Widtsoe dei Dodici si recó fino a Napoli, sperando di battezzare Vincenzo, ma le ostilitá nel paese impedirono a quest'ultimo di fare il viaggio fino a Napoli. Piú tardi fu arruolato ancora una volta nell'esercito. Nel 1937 Hugh B. Brown andó fino a Roma, sperando di amministrare al Di Francesca questa sospirata ordinanza, ma non poterono incontrarsi perché scoppió la II guerra mondiale. Nel 1949 di nuovo Vincenzo si mise in contatto con l'anziano John A. Widtsoe e infine il 18 gennaio del 1951 fu battezzato, in Sicilia, dal presidente della missione austro--svizzera Samuel Bringhurst. Fratello Di Francesca scrisse: "Potete vedere che ho penato tanto per trovare la salvezza nel regno di Dio di cui si parlava nel resto delle pagine del libro che era senza copertina e senza titolo di pagina. Prego seriamente che la mia storia venga riportata nel resoconto storico del Distretto Italiano così che i futuri convertiti possano imparare chiaramente che l'uomo non vive di solo pane, ma vive anche della parola di Dio. A tutti i santi in Sion io stringo le mani attraverso l'oceano in vera fratellanza".(Hartman and Connie Rector, "No More Strangers", Vol. 1, p. 89. Vedi anche "I Will Not Burn The Book," Ensign, gennaio 1988.) 1937-1945: La visita di Spencer W. Kimball; II Guerra mondiale Nel 1937 Spencer W. Kimball e sua moglie Camilla, visitarono l'Italia durante un viaggio in Europa. Il fratello Kimball era stato rilasciato da poco da presidente di palo, dopo dodici anni di servizio. I coniugi Kimball si recarono in Francia per partecipare a una conferenza internazionale del Rotary Club, dopodiché visitarono l'Italia ed assistettero ad una eruzione del Vesuvio "Qui vedemmo un'alta montagna a forma di cono, e di notte, per quasi cento miglia di distanza potevamo vedere uno spettacolo di fuochi d'artificio nei cieli...ci arrampicammo su questa montagna coperta di ceneri e di lava e quando arrivammo in cima, vicino al cratere, fummo meravigliati di scoprire che a breve distanza sotto i nostri piedi c'era lava incandescente, ancora fiammeggiante" (Conferenza generale, aprile 1948).I Kimball visitarono anche Genova, Pisa, Roma e Firenze. A Venezia fecero un giro in gondola. Il fratello Kimball scrisse: "Com'é romantico sedere comodamente in gondola con qualcuno che si ama, e scivolare dolcemente sull'acqua, vicino a piccoli canali laterali, sotto i ponti, udendo voci dalle case accanto alle quali si passa." (Spencer W. Kimball, p. 114).Nel 1939 l'anziano Joseph F. Smith e sua moglie Jessie fecero un giro per le missioni d'Europa. Essi visitarono l'Italia e incontrarono alcuni membri esuli laggiú, ma nessuna organizzazione della Chiesa. Mentre erano a Firenze, il 4 luglio 1939, si svegliarono al suono degli stivali delle camicie nere di Mussolini che marciavano sotto le finestre del loro hotel. La tensione crebbe in Europa e in agosto i missionari furono ritirati dalla Germania poiché la guerra stava per scoppiare. L'anziano Smith li aiutó nell'evacuazione e poi, a novembre tornó negli Stati Uniti. ("Dynamic Disciples," p. 229). Durante la II guerra mondiale molti militari, santi degli ultimi giorni, combatterono in Italia. Franklin L. West riferì, alla conferenza generale di aprile del 1945: "Sono orgoglioso di aver potuto scattare una foto a quattro dei nostri uomini del seminario, tutti cappellani che incontrammo insieme in Italia. Molti di questi ragazzi non erano neppure stati precettati ma si erano offerti volontari sapendo i grandi pericoli del lavoro che si erano impegnati a compiere". 1946- 1950: I primi anni del dopoguerra Dopo la fine della guerra il presidente della missione francese James L. Barker invió in Italia dei missionari, in un tentativo di rintracciare dei membri della Chiesa. Phares Horman era fra loro. Fratello Horman ricordó: "Far proselitismo in Italia era contro la legge. Si sapeva che alcuni membri che si trovavano in Italia erano sopravvissuti alla II guerra mondiale perché avevano scritto alla nostra missione. Interessante che nelle lettere ricevute c'erano richieste di invii del Libro di Mormon, e di visite da parte nostra per aggiornarli su quanto di nuovo era avvenuto nella Chiesa e per fortificarli con lo spirito del vangelo".Furono trovati alcuni membri, ma viaggiare attraverso un'Italia distrutta dalla guerra fu molto difficile per dei giovani anziani che parlavano pochissimo l'italiano. Nel settembre 1947 la Chiesa ricevette il permesso di microfilmare i registri parrocchiali delle valli del Piemonte. Questa era una bella notizia per i santi che avevano antenati che si erano uniti alla Chiesa in Italia quasi cent'anni prima. Archibald F. Bennett andó nelle valli in macchina col presidente Barker e James Black, supervisore dei filmati. Durante un soggiorno di tre settimane poterono microfilmare piú di ottantamila pagine di documenti. I pastori delle varie chiese furono molto d'aiuto. Il fratello Bennett riferì: " Dappertutto in queste valli trovavamo persone degne, che vivevano vite morali, che amavano sinceramente le veritá della Bibbia...le loro case sono semplici, la loro vita frugale, le loro esistenze umili e piene di devozione sincera ai loro ideali...tutti noi siamo stati impressionati dalla loro cortesia innata e cordialitá sincera dei pastori e delle loro famiglie. Dappertutto avevano il desiderio di aiutarci nel nostro obiettivo. In nessun caso vedemmo la minima esitazione od obiezione."Prima di partire i fratelli Bennett e Black si arrampicarono sul monte Brigham (Vandalino) e si ersero sulla "roccia della profezia" "..perché qui Lorenzo Snow si era eretto ed aveva dedicato la terra d'Italia alla predicazione del vangelo. Famiglie valdesi erano state portate nella Chiesa. Nei nostri cuori, mentre stavamo lá, c'era la preghiera che le profezie pronunciate in quella sacra occasione potessero adempiersi." (Improvement Era, December, 1948)Nel 1951 il presidente David O. McKay disse: "Prego sinceramente per le benedizioni del Signore sul mondo che la pace possa essere riportata (adesso abbiamo guerra) e che non ci siano piú guerre, che il Vangelo possa essere portato al resto del mondo, in particolare alla Spagna, all'Italia, alla Grecia, alle nazioni del Mediterraneo, nazioni che un tempo furono le sole in cui i missionari lavoravano alla propagazione del Vangelo e dove i sono i primi centri della Chiesa cristiana"(General Conference, October, 1951.) 1951-1965: Preludio alla riapertura dell'Italia I membri militari delle basi statunitensi, dislocati in Italia dopo la II guerra mondiale, aiutarono a ristabilire la Chiesa in Italia. Durante i primi anni del 1960 questi militari e le loro famiglie si organizzarono in rami e gruppi sotto la direzione della Missione Svizzera. Il primo ramo fu organizzato a Napoli il 28 aprile 1963. Presto seguì il ramo di Vicenza il 3 maggio 1964. Questi due rami e altri gruppi furono organizzati nel distretto italiano il 22 novembre 1964. Leavitt Christensen fu il presidente di distretto. In questo periodo i membri poterono portare alla chiesa alcuni convertiti. Nei primi anni del 1960 la chiesa cominció a ritradurre il Libro di Mormon in italiano. Questo fu disponibile nel 1964. Nel 1964 ai missionari che servivano nella Missione della Germania del sud (Stoccarda), nella Missione di Baviera (Monaco) e nella Missione Svizzera fu chiesto di lavorare con i "gastarbaiter" (operai stranieri) delle varie nazioni. Jon Wright spiegó: "A quel tempo il miracolo economico era iniziato, mentre la Germania si ricostruiva dalla guerra. Questa ricostruzione creó piú posti di lavoro di quanti la forza lavoro tedesca, decimata dalla guerra, potesse occuparne, così vennero importati dall'Italia, dalla Turchia e da altre nazioni, dei lavoratori temporanei.Il distretto ebbe successo e vi furono molti convertiti italiani. Sfortunatamente la maggioranza dei simpatizzanti e dei convertiti erano uomini che stavano lavorando per salari migliori lontano dalle loro famiglie. Questo rendeva difficile insegnare a famiglie complete. Spesso questi convertiti, tornati a casa, diventavano inattivi a causa della pressione della famiglia, della chiesa cattolica, e della mancanza di chiese mormoni. Per questa ragione le missioni italiane nelle aree di lingua tedesca furono chiuse nel 1965. Nonostante tutto, questo nucleo di convertiti italiani formó, in Italia, una base che rese possibile ristabilire la Chiesa nel paese. L'anziano Ezra Taft Benson aiutó a gettare le fondamenta perché in Italia fosse riaperta la missione. Il Ministero italiano dell'Agricoltura gli procuró un incontro con quattro funzionari anziani nel dipartimento italiano degli Affari Ecclesiastici. (Sheri Dew, "Ezra Taft Benson", pg. 377). Il 27 febbraio 1965 la Missione Svizzera organizzó la "zona italiana". In Italia c'erano circa 230 membri, rappresentati perla maggior parte da personale delle basi americane. La chiesa aveva ricevuto uno status legale in Italia, così il lavoro missionario poteva essere ripreso. Molti di questi missionari a tempo pieno, che avevano imparato l'italiano, furono mandati a Torino, Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Pordenone e altre cittá. Il primo convertito italiano si dice che fosse Leopoldo Larcher. (Searle, Don L. "Buon Giorno!" Ensign, Luglio 1989 . Vedi anche Church Almanac).
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© 2000 - 2005, David R.
Crockett. Tradotto e ripubblicaro dietro permesso dell'autore. Per informazioni scrivere a: BELLA SION/ Webmaster BELLA SION non é affiliata alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni o a relative entità legali. | |
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